La storia del trapianto di capelli nasce nel 1959, quando viene messa a punto una tecnica specifica da parte del Dott. Orentreinch.
Ad oggi i miglioramenti sono stati eccellenti sia in termini di risultati che di sopportazione dell’intervento stesso.
Nel 1995 fortunatamente il Dr. Bernstein e dal Dr. Rassman introducono un nuovo concetto che rivoluzionerà il mondo della chirurgia della calvizie (trapianto di capelli) vale a dire la teoria del “trapianto di unità follicolari”.
Questa teoria sul trapianto di capelli prende in considerazione il principio base che la massimizzazione della naturalezza sia data ricreando proprio quello che in natura esiste.
Non vengono più ipotizzati spostamenti di vere micro-zolle ma di unità follicolari singole, doppie, triple, quadruple e multiple.
Il trapianto di capelli si basa sulla tesi ormai conclamata: “dell’insensibilità al DHT (didtrotestosterone) dei capelli presenti nella parte posteriore della testa (nuca).”
Questi bulbi possono essere “spostati” in zone soggette ad alopecia senza che subiscano processi di miniaturizzazione e che quindi rimangano in modo permanente.
Ad oggi ci sono diverse tecniche di trapianto di capelli che si differenziano principalmente dal prelievo delle unità follicolari.