Le moderne tecniche di trapianto di capelli affondano le loro radici nella metà degli anni ’50 del secolo scorso.

Vistose cicatrici e risultati palesemente innaturali erano i principali limiti dei primi interventi.

Da allora le tecniche chirurgiche hanno subito un costante miglioramento, basato soprattutto sulla progressiva riduzione delle aree di prelievo.

L’intervento maggiormente in voga fino a pochi anni fa consisteva nel prelievo, dalla nuca, di una striscia di cuoio capelluto immediatamente sezionata al microscopio e trasferita sotto forma di microinnesti nella zona da infoltire.

In questo modo, il trapianto di capelli garantiva risultati estetici abbastanza naturali, ridimensionati dalle cicatrici nella sede di prelievo e dagli effetti indesiderati in quella di impianto.

Per superare i limiti di tale metodica sono state recentemente messe a punto nuove tecniche di trapianto basate sul prelievo e sull’innesto di singoli bulbi, passando così dall’impianto di vere e proprie isole agli attuali mini e micro impianti.

Nel dettaglio, questa tecnica prende il nome di FUE, acronimo che sta per “Follicular Unit Extraction”, che si è evoluta fino ad arrivare al trapianto di capelli ad alta densità, definito come “Micro FUE” che impiega strumentazioni di ridotte dimensioni al fine di rendere la tecnica ancor meno invasiva e senza lasciare cicatrici.

Maggiore attenzione rispetto al passato viene posta anche nella direzione dell’impianto, che grazie al microinnesto è orientata in modo da seguire il naturale verso di crescita e la disposizione dei capelli.

Il risultato conseguito è estremamente naturale e non viene inficiato da pesanti problemi post-operatori o cicatrici permanenti.

Per questo motivo, il trapianto di capelli eseguito da mani esperte rappresenta, oggi più che mai, una soluzione efficace, poco invasiva, discreta e più accessibile rispetto al passato.