Più comunemente chiamate “slit”, le sottili incisioni che vengono realizzate nell’area di calvizie rappresentano una fase decisionale dell’intervento: si stabilisce infatti, in questo momento, la densità di ciascuna area, l’inclinazione del capello e la dimensione della microincisione in rapporto al tipo di innesto che sarà poi posizionato al suo interno.
E’ assai facile comprendere il concetto di incisione, uno spazio adatto ad accogliere il follicolo che nel frattempo viene preparato.
Soffermiamoci sulle caratteristiche principali di questo recipiente:
L’innesto deve “calzare” l’incisione; se l’incisione è troppo stretta l’innesto tenderà a risalire verso la superficie, viceversa se l’incisione è troppo larga l’organismo provvederà a riempire lo spazio circostante, e in superfice la formazione della crosticina sarà più grande del necessario.
La dimensione delle incisioni va testata in rapporto al calibro degli innesti; il chirurgo deve disporre di un numero di lame di diverse dimensioni in modo da poter fronteggiare ogni esigenza.
La profondità dell’incisione deve essere quella dell’innesto; per quanto questo concetto si richiami a quello precedente, va ricordato che proteggere in profondità il cuoio capelluto significa proteggere i vasi profondi e i nervi riducendo quasi a zero il sanguinamento, preservando così tutta la vitalità del tessuto che andrà a circondare l’innesto, e garantendo la più alta percentuale di crescita.
Il chirurgo può adottare lame con uno “stop” o segnate per evitare di approfondire inutilmente le incisioni.
Le incisioni non devono essere in linea ma devono riprodurre la naturale disomogeneità dell’attaccatura frontale.
In questa fase si stabilisce la distanza tra gli innesti e, di conseguenza, la densità di ciascuna area; si valuta la corretta inclinazione e direzione del futuro capello.
E’ bene che il paziente si renda conto delle possibilità attuali della microchirurgia senza enfatizzarle a dismisura.