Quali sono le differenze tra queste due tecniche?

In primo luogo la scelta dipende dall’effetto che si vuole ottenere.

Infatti, il trapianto dei capelli prevede l’impianto dei follicoli nella zona del capo in cui non ci sono più capelli, mentre la tricopigmentazione assomiglia ad un tatuaggio.

In questo secondo caso, vengono utilizzati dei pigmenti bioassorbibili che creano un effetto capelli rasati oppure un effetto di riempimento per chi soffre di alopecia.

Una delle principali differenze tra la tricopigmentazione e il trapianto dei capelli è anche la durata del trattamento.

Nel primo caso l’effetto infatti è semipermanente, questo vuol dire che se nel tempo non si fanno dei costanti ritocchi, l’intervento svolto svanisce e quindi si può ritornare nuovamente alla propria capigliatura naturale.

Il trapianto di capelli, invece, ha una durata a tempo indeterminato, questo vuol dire che una volta fatto non è possibile tornare indietro. Infatti, durante quest’intervento vengono impiantati i follicoli nelle zone del capo dove non crescono più i capelli, per indurre la crescita di nuove unità capillari.

Le differenze tra i due interventi si notano anche dal risultato finale che si ottiene.

Se si sceglie il trapianto capelli, questo offre la possibilità d’indurre nuovamente la crescita dei follicoli nelle zone che risultano calve. Quindi con il tempo,  si ottiene nuovamente una capigliatura più piena e folta.

Con la tricopigmentazione, invece, si ottiene un effetto fittizio. Non s’induce il capello a crescere, ma semplicemente si va a ricreare in testa un effetto di capello rasato, che attenua l’aspetto della rasatura a zero e non fa notare se ci sono zone vuote.