I farmaci sono progettati per trattare una varietà di condizioni di salute, ma, a volte, possono avere degli effetti indesiderati.
Tra questi, rientra l’alopecia iatrogena.
Questo tipo di alopecia ha un effetto collaterale che può essere associato a molti farmaci di comune prescrizione.
Alcune terapie sono in grado di interrompere il ciclo di crescita del capello, in alcuni casi dopo 2-3 mesi dall’inizio del trattamento, in altri casi dopo 1-4 settimane.
Il ciclo del capello può anche essere alterato da farmaci che intervengono sull’equilibrio ormonale, soprattutto se presentano proprietà androgeniche.
L’esempio classico è quello del diradamento della chioma in seguito ad una terapia antitumorale radiante o con farmaci citostatici.
In realtà, sono molti i farmaci che possono indurre alopecia e, a seconda della loro composizione più o meno aggressiva, la caduta dei capelli può essere temporanea o permanente, diffusa o localizzata, improvvisa o graduale.
Tale effetto collaterale dipende principalmente dall’interazione del farmaco con il ciclo di crescita del capello.
Come qualsiasi altro tipo di perdita dei capelli, anche l’alopecia farmaco-indotta può avere conseguenze psicologiche potenzialmente gravi.
Nella maggior parte dei casi, però, l’alopecia iatrogena è reversibile, quindi tende a risolversi spontaneamente una volta che si sospende l’uso del farmaco in questione.